22 Set 2014
Timida ripresa per l’export made in Salento: + 3,3% nel primo semestre 2014
Timida ripresa per l’export made in Salento: + 3,3% nel primo semestre 2014 per un giro d’affari di merci vendute all’estero pari a 212 milioni di euro (205 mln nel 2013) e per un valore di merci acquistate dall’estero per 128,6 (124,8 mln l’analogo semestre del 2013). Il commercio estero salentino registra, pertanto, un saldo positivo di oltre 83 milioni di euro. La regione Puglia fa registrare a livello nazionale la miglior performance con +9,4%, grazie all’export della provincia tarantina che registra un +65,6% dovuto alla crescita dell’export dei prodotti della metallurgiache, con oltre 424 milioni di euro di vendite all’estero, costituiscono oltre il 53% dell’export della città ionica. Per quanto riguarda le altre province pugliesi, Foggia registra un incremento del 14,9%, la Bat del 12,3%, mentre Brindisi e Bari registrano variazioni negative, rispetto al primo semestre del 2013, rispettivamente del 5% e dell’1,8%. Saldi negativi registrano Bari (- 193 mln) Brindisi (- 213,9 mln) e Taranto (-310,7 mln), mentre Foggia e (+124,4 mln) e la Bat (+4,9 mln) registrano saldi positivi.
Il 40% dell’export salentino nel periodo gennaio-giugno è rappresentato da macchinari e apparecchiature per un volume d’affari estero di 84,7 milioni di euro con una variazione rispetto al primo semestre dello scorso anno di oltre il 13%. Considerato l’ultimo decennio l’incidenza di questo settore sul totale dell’export è via via cresciuta, passando da circa il 17% (1° semestre 2005) all’attuale 36%. Anche il comparto dell’abbigliamento e delle calzature registrano delle variazioni positive del 6,5% e del 26,6% e dei volumi d’affari per oltre 24 e 13,8 milioni di euro. Segno positivo per l’export di vino (+14,4%) per oltre 12,5 mln di euro e per il comparto riguardante gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+7,9%), settore che ha esportato nel semestre considerato oltre 16 mln di euro. Variazione negativa (-21,6%), invece, per il settore dei prodotti in metalloche realizza un fatturato estero di 13 milioni di euro.
Analizzando i dati dell’export degli ultimi 10 anni dei settori che trainano le esportazioni della provincia leccese, alla crescita dei macchinari ed apparecchiature prima evidenziata, si aggiunge quella dei prodotti in metallo la cui incidenza è passata dallo 0,74% del 2005 (per un valore di 2 mln di euro), all’attuale 8,26% (circa 17 mln). Nel decennio considerato è cresciuto anche il “peso” degli altri prodotti della lavorazione di minerali, passando dal 2,94% (2005) al 7,36% del 2014, percentuali che, tradotte in euro, rappresentano rispettivamente 8,9 e 15 mln. Un vero e proprio tracollo, invece, si è avuto per il comparto calzaturiero: nel 2005 il settore rappresentava il 38% dell’export complessivo del Salento per un valore di oltre 116 milioni di euro, attualmente le esportazioni di calzature rappresentano, con circa 11 mln di euro, poco più del 5% dell’export, analogo andamento si è verificato per l’abbigliamento che costituiva nel 2005 circa il 20% (60,8 mln) del valore delle merci vendute all’estero ora il peso si è quasi dimezzato con poco più dell’11% (22,8 mln).
Le importazioni
Per quanto riguarda le importazioni, cresciute del 3% rispetto all’analogo semestre del 2013, si registra la crescita (+2%) dei prodotti alimentari per acquisti effettuati all’estero dalle imprese salentine per oltre 23milioni di euro, che rappresentano il 18% delle importazioni totali della provincia; l’import dei prodotti agricoli, invece, registra una flessione del -3,8%, per un valore di oltre 14 mln di euro. Gli altri settori rilevanti per le importazioni salentine, quali l’abbigliamento e gli articoli in gomma, entrambi con oltre 9 milioni di merci acquistate registrano, rispettivamente
delle variazioni del -1,4% e +1,8%; tra gennaio e giugno sono aumentati notevolmente (+68,6%) gli acquisti dall’estero dei prodotti della metallurgia per un volume d’affari di oltre 9 mln. Sono diminuiti (-28,6%), invece, gli acquisti dall’estero di macchinari e apparecchiatureche comunque movimentano oltre 10,5 milioni di euro.
I paesi
Il 65% delle esportazioni salentine sono dirette verso i mercati europei, in particolare verso la Francia che acquista merci per oltre 22 mln di euro (macchinari e apparecchiature per 8,6 mln e
prodotti in metallo per 4,5 mln) in calo del 7% rispetto al primo semestre dello scorso anno; segue la Svizzera alla quale le imprese salentine hanno venduto beni per circa 20 milioni di euro, di cui circa 12 di abbigliamento, con un incremento tra gennaio e giugno del 31% rispetto al medesimo periodo del 2013 e infine la Germania i cui acquisti al contrario hanno registrato una flessione (-24,3%) per un valore di 18 mln di euro (di cui 8 mln di macchinari e apparecchiature). Verso i mercati del continente africano si è registrato una flessione del 7% con circa 26 mln di merci vendute, di cui oltre 15 mln acquistate dalla sola Algeria (dei quali 10,5 mln costituiti da cemento, calce e gesso) il cui mercato è cresciuto del 35% nel semestre considerato. Il continente americano acquista prodotti salentini per 22 mln di euro (+3,8%), sono gli Usa il principale mercato di sbocco del nuovo continente, con 15 mln di prodotti salentini acquistati. I paesi asiatici nel semestre hanno raggiunto un volume d’affari di oltre 22 mln e registrano un trend in crescita (+48%), al contrario gli acquisti dei paesi oceanici nel semestre hanno registrato un drastico calo (– 58,2%) e appena 2, 6 mln di merci acquistate.
Anche per le importazioni i principali partners commerciali delle imprese salentine si confermano la Germania e Francia, rispettivamente, con 21,7 e 16,5 milioni di euro di beni importati; dalla Germania si acquistano, in particolare, prodotti alimentari per 5 mln e articoli in gomma e materie plastiche per 5,8 mln, mentre dalla Francia soprattutto prodotti alimentari per un valore di 8,7 mln. In generale i paesi europei coprono oltre il 70% delle importazioni salentine. Nel semestre considerato la Cina si è rivelata il terzo partner commerciale, dopo Germania e Francia, le imprese cinesi, infatti, hanno venduto alle imprese del Salento, beni per oltre 11 milioni di prodotti con una crescita del 27%, soprattutto macchinari e apparecchiature per un valore di 2,4 mln e autoveicoli, rimorchi e semirimorchi per 2,5 mln di euro. Seguono i Paesi Bassi con 8,2 mln e Albania e Spagna da cui importiamo merci per un valore di oltre 7 milioni. Dalla Spagna si importano soprattutto prodotti alimentari per un volume di affari di 2,3 mln di euro, dall’Albania, invece, calzature e abbigliamento per circa 5 mln di euro, probabilmente si importano i manufatti delle aziende salentine che hanno delocalizzato la produzione in tale paese.