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TORRE VENERI, L’ASSESSORE GUIDO ACCUSA LA REGIONE PUGLIA

“Siamo ancora in attesa di conoscere – ammesso che ci sia – il disciplinare d’uso e delle tutela ambientale del Poligono di Tiro”

“Ho richiesto formalmente alla Scuola di Cavalleria l’accesso al Disciplinare d’Uso e al Disciplinare per la Tutela Ambientale del Poligono di Torre Veneri: è passato più di un mese ed ancora non ci è pervenuta alcuna risposta. Come dovrei interpretare questo silenzio? L’unica spiegazione ammissibile è che, con ogni probabilità, questi atti, previsti dalla legge, presentino delle imprecisioni o delle incongruenze o, addirittura, non siano mai stati redatti”.

Sono parole dure quelle rivolte dall’assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce, Andrea Guido all’amministrazione Vendola. I due documenti a cui fa riferimento Guido – il primo di pertinenza delle Amministrazioni centrale e regionale, il secondo delle Forze Armate, ma da redigere di concerto con il Comitato Misto Paritetico a cui prendono parte Consiglieri ed Assessori delegati dal Presidente della Giunta Regionale e che dovrebbe essere il baluardo degli interessi delle popolazioni nel cui territorio ricadono i rispettivi poligoni di tiro – trovano fondamento nella legge n.104 del 1990.

Secondo tale provvedimento viene demandata  alle Regioni e all’Autorità Militare la stipula di disciplinari d’uso per le aree addestrative terrestri, marittime ed aeree. “In Toscana e nelle Marche, per quanto riguarda il Poligono di Tiro Permanente di Carpegna – spiega l’assessore Andrea Guido entrambi i disciplinari sono stati adottati e la salvaguardia ambientale e la salute dei cittadini è stata garantita. Nella fattispecie, gli enti fruitori del Poligono, grazie ai Disciplinari approvati, hanno l’obbligo di attuare tutte le misure necessarie per assicurare la totale bonifica da eventuali residuati esplosivi nell’area attiva del poligono al termine delle esercitazioni a fuoco e di attuare tutte le misure necessarie per evitare danni alla vegetazione arborea e alla fauna in generale”.

Il Poligono di Torre Veneri, un lembo tra Frigole e San Cataldo che si affaccia sull’Adriatico, è incastonato nei 160 ettari di zona SIC (sito di interesse comunitario) e rappresenta un sito di notevole pregio naturalistico che confina a nord con il Parco di Rauccio e, a sud, con la riserva naturale delle Cesine.

Di recente l’Assessorato alle Politiche Ambientali ha avuto notizia che entro il 2015 il Poligono di Torre Veneri sarà sostituito con un Centro di simulazione virtuale. Le esercitazioni militari a fuoco lasceranno definitivamente la scena a dei sistemi computerizzati. “Ne prendo atto con soddisfazione – ha concluso il suo intervento Andrea Guidoun pensiero in meno, senza ombra di dubbio. Anche se non ho mai cercato soluzioni così estreme come la chiusura del Poligono. Si tratta, ad ogni buon conto, del primo passo per far tornare fruibile un area dal così alto valore naturalistico e paesaggistico. Ciò che più mi ha fatto riflettere nel corso di questa vicenda, è stato l’aver appurato la totale mancanza di interesse per la salvaguardia del nostro territorio e della salute dei nostri cittadini da parte dell’Amministrazione regionale guidata da Vendola, che, ancora una volta, a mio avviso, ha dimostrato di non saper tradurre in fatti e interventi fattivi tutta quell’attenzione per i temi dell’ecologia che continuamente millanta di avere”.

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