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Treni da terzo mondo. Introna: “rilanciare il pressing su Governo e Ferrovie”

Treni sporchi, carrozze obsolete, materiale rotabile a fine carriera, locomotori allo stadio terminale, passeggeri chiusi per ore, senz’aria e senz’acqua, coi servizi igienici maleodoranti o inagibili, in convogli bloccati da guasti in piena campagna. “La stampa parla di trasporti ferroviari da terzo mondo, a me vengono in mente i carri piombati dei deportati, ma forse è un’immagine troppo forte, resta il fatto che nonostante tutte le battaglie e gli appelli, la Puglia è desolatamente una destinazione secondaria per le Ferrovie”. Il presidente Onofrio Introna non nasconde l’amarezza, “mia e dell’intero Consiglio regionale pugliese, che della campagna dei nostri quotidiani e della nostra gente per un servizio ferroviario moderno è stato sempre partner convinto”.
È il momento di rilanciarla, dichiara, “mentre i disservizi stanno venendo al pettine e si stanno rivelando sempre più pesanti e inaccettabili. Non so come facciano il Governo nazionale, il ministro dei trasporti e i vertici dell’amministrazione ferroviaria a nascondere la faccia per l’imbarazzo. Il declassamento della Puglia e del Mezzogiorno sulle rotaie è un’autentica secessione di fatto”.
Non sarà un caso che i primi dati sulla stagione turistica in corso stiano facendo registrare un lieve calo di presenze italiane, mentre sono confortanti gli arrivi dall’estero e cresce del 6 per cento il settore delle vacanze più costose. “Come si può fare turismo nel Sud – osserva Introna – quando il sistema ferroviario ci penalizza e respinge i vacanzieri?. Non ci sono solo il polo del lusso e i charter, resta il turismo di fascia media, restano le famiglie, gli anziani, che avrebbero tutto il diritto di contare su collegamenti ferroviari all’altezza dei tempi e delle esigenze.
Non posso credere che si intenda fermare cinicamente la civiltà ferroviaria a Bologna. A mezzogiorno della stazione hub padana, i passeggeri sono costretti ad entrare in un’altra dimensione, stipati a caro prezzo su treni che viaggiano lenti, osservano con difficoltà orari congegnati male, sono vecchi, sporchi, affollati, maltenuti”.
Per questo “la battaglia continua – insiste il presidente Introna – dobbiamo rilanciare il pressing dell’intero sistema istituzionale e sociale regionale sul Governo e sull’Ente Ferrovie: come ogni regione d’Italia e d’Europa, la Puglia ha diritto a treni puliti, comodi, confortevoli. È già di per sé ingiusto che sia costretta a rivendicare questi diritti, perché dovrebbero essere riconosciuti senza esitazione. Finora, invece, sono stati carta straccia, come tutte le lettere inviate in questi anni a Roma. Avevamo ben sperato con la nomina del corregionale Michele Elia ad AD di Ferrovie dello Stato, ma pur sapendo che nessuno ha la bacchetta magica, non avremmo mai pensato di assistere a questa decadenza”.

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