4 Apr 2013
Tributi Italia SpA, interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico
Il Senatore Stefàno “Serve un piano industriale per tutelare i lavoratori dipendenti”
Tributi Italia SpA, la prima società privata di riscossione dei tributi locali, cancellata dall’Albo dei riscossori per inadempienza, è oggetto di una interrogazione presentata oggi dal Senatore Dario Stefàno.
La società ha accumulato dal 2006 debiti per 90 milioni di euro e 137 milioni di debiti nei confronti dei circa 400 Comuni, verso i quali aveva da tempo smesso di riversare le quote di imposte e tasse che i cittadini regolarmente pagavano ai suoi sportelli.
La vicenda della Tributi Italia spa ha provocato la conseguente crisi di tutte le sedi territoriali: per evitare il fallimento e cautelare i 400 Comuni ed i posti di lavoro è stata avviata la procedura diretta di CIG attraverso l’art. 3 comma 3 del Decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 ed è stato nominato dal Ministro dello Sviluppo Economico un commissario che ha attivato le procedure necessarie per sbloccare i conti bancari e onorare il pagamento dei Comuni convenzionati.
“Ad oggi – spiega il senatore Stefano – nulla risulta ancora per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro, ad eccezione della cassa integrazione guadagni che comunque scadrà il prossimo 30 giugno 2013”.
“Nella interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico – sottolinea Stefàno – si chiede di sapere quali iniziative, anche di natura legislativa, si intendano porre in essere per presentare al più presto un piano industriale che affronti il problema dei dipendenti, che hanno ormai una professionalità e una consuetudine di collaborazione con i Comuni più che decennale, che non va dispersa, assicurando ad esempio per un tempo definito la riscossione da parte di Equitalia con l’impegno di assorbire il personale”.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei Comuni, nella stessa interrogazione si chiede di conoscere quali iniziative il governo intende porre in essere al fine di soddisfare i Comuni creditori, quale ad esempio la possibilità di accesso al Fondo di Garanzia presso la Cassa Depositi e Prestiti per un importo pari ai mancati versamenti.