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VIE “FUOR DI MANO” O “FUORI DAL TEMPO”?

Sì, è vero, ci ritroviamo sempre a parlare di difesa della percezione della città, di educazione alla bellezza e di bene comune come obiettivo concreto di sviluppo, eppure ancora ci arrivano immagini allucinanti !

Antonio manda queste foto e l’ Osservatorio sulla città, pubblicandole, aggiunge: “Ci stanno proprio facendo abituare a tutto!

Più difendiamo e descriviamo i nostri tesori, concentrandoci sulla sublime traduzione della nostra cultura, in pietra:

http://culturasalentina.wordpress.com/2011/12/20/nardo-il-dies-irae-medievale-fra-le-pagine-del-s-domenico/

e ancora ci confrontiamo con maggioranze confuse e opposizioni senza alternative valide possibili; il paese è ridotto allo stremo!

Ma pensateci un po’; chi vorrebbe mai farsi rappresentare da queste foto? Eppure è questa la realtà! Tante grandi speranze dei cittadini per le parole, le promesse, i titoli, le medaglie e poi?

Si rimane immobili e ammutoliti sulla ‘normale’ amministrazione del nostro bene comune che necessita solo di manutenzione conseguente a regole inderogabili sulla qualità degli interventi di ripristino.

Cercando con fatica di cogliere sempre il lato positivo delle situazioni potremmo ipotizzare che questo forse è l’equivoco delle città ”elette”. Possiedono infatti contemporaneamente le due facce, perlopiù  costantemente controverse, allora Nardò come Giano bifronte? Più o meno. E come sempre, ne parlammo in “ere” passate:

http://www.lavocedinardo.it/voce2005/voce5-2005pdf/Pagina%2011.pdf

Noi dell’Osservatorio sulla città, naturalmente continuiamo ad andare avanti con i fatti ‘reali’ e, aumentando i lettori, gli appassionati e i collaboratori, riceviamo materiale e notizie.

Agli indifferenti, agli ignavi, agli ammutoliti dagli interessi spiccioli e a quelli che si accontentano di molliche cadute, ai gruppi ‘chiusi’ e peggio a quelli del: “tengo famiglia”, diciamo che Nardò avrebbe bisogno di più consapevolezza e un po’ di coraggio anche e soprattutto per il futuro delle prossime generazioni.

Comunque per ora Nardò attende.

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