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XYLELLA, CONGEDO: IL CAVILLO DELL’ETICHETTATURA PER LE BARBATELLE, LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO

“La rabbia, esplosa ieri, da parte dei viti-vivaisti di Otranto di fronte alle osservazioni burocratiche degli ispettori mandati dalla Regione era da mettere in conto.
Infatti, l’episodio del cavillo richiesto per l’etichettatura delle barbatelle, costituisce una nuova puntata di una storia davvero paradossale che dal maggio scorso gli operatori salentini stanno vivendo sulla propria pelle: l’Europa vieta la movimentazione e la commercializzazione delle barbatelle senza che si abbia la certezza scientifica che siano a rischio Xylella, anzi con tesi totalmente opposte. Finalmente il 23 novembre dello scorso anno si apre uno spiraglio: l’Europa toglie l’embargo a condizione che il prodotto venga sottoposto al trattamento “a caldo”. I produttori, in tutta fretta e di tasca loro, acquistano i costosi macchinari e procedono al trattamento e solo ieri la Regione invia gli ispettori a spiegare come doveva essere compilata la certificazione.
E’ evidente che per gli operatori – alle prese con la perdita di quote di mercato, con le barbatelle pronte per la vendita accumulate nei depositi con rischi di furti e di deterioramento, con la conta dei danni che cresce – la vicenda dell’etichettatura è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo di ritardi, temporeggiamenti, disattenzioni.
L’unica risposta possibile all’esasperazione degli operatori, ora non può che essere un doveroso cambio di passo della Regione”. /

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