“Di fronte ad una platea di persone che investono sulla speranza di un futuro migliore e che confidavano sul bando per il commercio, ancora una volta Vendola e la sua Giunta, che a chiacchiere si professano per il lavoro, nei fatti danno testimonianza e contezza dell’inefficienza e del fallimento. Il tutto all’interno di un gioco di posizionamento e di accorpamento di poltrone, definito rimpasto, che altro non è che il modo per silurare elegantemente l’assessore Campese, rea di essersi candidata in Piemonte con Ingroia e di non aver portato consenso a Vendola in campagna elettorale.
Avremmo voluto un rimpasto dettato dalla verifica dei risultati di ciascun Assessore, ma evidentemente per Vendola non conta il diritto dei cittadini a conoscere Assessore per Assessore i risultati conseguiti per la Puglia e per i Pugliesi.
Si continua a vivere di slogan e di poesia, solo che i versi si fanno più duri e minacciosi, perché non è accettabile una terminologia che si fonda su vocaboli come guerra e combattimento segno tangibile del sentirsi mancare terreno sotto i piedi”.
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